“Mangiano per nutrire le emozioni piuttosto che il corpo”. In effetti, i soggetti con disturbo da alimentazione incontrollata hanno abbuffate, scatenate da stress, ansia e depressione, durante le quali “ingurgitano” nel breve spazio di una-due ore grandi quantità di cibo, fino a sentirsi scoppiare e senza riuscire nemmeno a gustare quel che viene mangiato.
Le crisi sono incontrollabili, compulsive. Sono consumate in solitudine, spesso di nascosto, con vergogna ed enormi sensi di colpa. Le abbuffate, nonostante l’ansia e l’angoscia che le scatenano e le seguono, non sono seguite, a differenza di quanto avviene nella bulimia nervosa, da comportamenti compensatori, come vomito, uso di lassativi e/o diuretici, digiuno o esercizio fisico, tesi ad eliminare le calorie in eccesso assunte.