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Ansia

Nuove frontiere in psichiatria:
la Stimolazione Vagale Transcutanea (tVNS)

17 Febbraio 2025 | a cura di Alessandro Rotondo

Immagina di poter migliorare lumore, ridurre lansia, combattere linsonnia o persino alleviare il dolore grazie a lievi impulsi inviati al nervo vago, sfruttando semplici auricolari o un collare cervicale. Se tutto questo può sembrare fantascienza, oggi è realtà grazie alla Stimolazione Vagale Transcutanea (tVNS).

In questo articolo scopriremo in che modo la tVNS agisce, in quali disturbi psichiatrici (e non solo) può essere utile, quali dispositivi sono disponibili e quali risultati hanno prodotto le ricerche finora. Vedremo anche le possibili prospettive future di una tecnica non invasiva che interessa sempre più professionisti della salute e pazienti alla ricerca di terapie complementari o alternative.

Il nervo vago:
un “regista invisibile” del nostro benessere

Negli ultimi decenni la scienza medica ha cercato metodi efficaci ma meno invasivi per trattare disturbi complessi (depressione, ansia, insonnia, infiammazioni croniche, epilessia). Un aspetto cruciale è agire su circuiti neurali specifici e, tra questi, il nervo vago è uno dei bersagli più promettenti.

Perché il nervo vago è così importante?

  • È il decimo nervo cranico e parte essenziale del sistema nervoso parasimpatico.
  • Origina in una regione del cervello chiamata “tronco encefalico” e “vaga” (da cui il nome) lungo collo, torace e addome, innervando cuore, polmoni, stomaco e intestino.
  • Contiene fibre “afferenti” (che portano segnali dagli organi innervati al cervello) ed “efferenti” (che partono dal cervello e regolano funzioni come frequenza cardiaca, attività respiratoria e motilità intestinale).
  • È comunemente definito il “nervo del riposo e della digestione” (rest and digest), in quanto contrasta l’iperattivazione tipica della risposta di allarme (attacco o fuga, fight or flight) che viene controllata dal sistema noradrenergico.

Quando il vago funziona correttamente, favorisce un equilibrio fra corpo e mente, tale da:

  1. Ridurre la frequenza cardiaca quando è necessario.
  2. Influenzare respirazione e riflessi (es. la tosse).
  3. Intervenire su sazietà e digestione, regolando la motilità gastrointestinale.
  4. Esercitare un effetto antinfiammatorio tramite l’acetilcolina, riducendo la produzione di molecole pro-infiammatorie.
  5. Interagire con lumore e la gestione delle emozioni, grazie alle connessioni fra aree viscerali e cervello coinvolte nella regolazione dello stress e delle emozioni.

La possibilità di “dialogare” con un nervo così cruciale ha aperto la strada a nuove strategie terapeutiche in psichiatria e in altri campi della medicina

Piccoli impulsi, grandi benefici:
che cos’è la Stimolazione Vagale Transcutanea

La stimolazione del nervo vago si è diffusa inizialmente in forma invasiva (iVNS), con un dispositivo simile a un pacemaker impiantato chirurgicamente nel collo.

Tale procedura, pur avendo dimostrato efficacia nellepilessia farmaco-resistente e in alcune depressioni gravi, presentava costi elevati e possibili rischi operatori.

La tVNS come alternativa alla stimolazione invasiva

Per superare tali limitazioni, è stata sviluppata la Stimolazione Vagale Transcutanea (tVNS), che consente di raggiungere superficialmente il nervo vago senza intervento chirurgico.

Si impiegano piccoli elettrodi esterni, spesso posizionati sull’orecchio o integrati in un collare cervicale, che emettono deboli correnti elettriche percepite come un leggero formicolio.

Perché si stimola l’orecchio?

Nel padiglione auricolare decorre una branca del nervo vago (il nervo di Arnold), accessibile a livello cutaneo. Un elettrodo applicato su questa zona invia impulsi alle fibre vagali, senza necessità di incisioni o impianti interni.

Come agisce la tVNS

 Gli impulsi inviati dallorecchio (o dal collo) raggiungono il nucleo del tratto solitario nel tronco encefalico, che a sua volta trasmette segnali verso aree chiave per lumore, lansia e la risposta allo stress (amigdala, ippocampo, corteccia prefrontale).

I principali effetti benefici includono:

  • Modulazione dell’attività dei neurotrasmettitori (serotonina, noradrenalina, GABA) che influenzano lo stato emotivo e la vigilanza.
  • Riduzione della risposta infiammatoria mediata da molecole pro-infiammatorie come le citochine.
  • Aumento della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), che permette una maggiore adattabilità allo stress.
  • Riduzione delliperattività dellamigdala, una piccola area cerebrale cruciale nella gestione di paura e ansia, con ricadute positive sul controllo delle emozioni.
  • Stimolazione della plasticità neuronale: favorisce la produzione di fattori neurotrofici (come il BDNF), utili alla flessibilità e alla riorganizzazione dei circuiti neurali

La tVNS funziona? Le evidenze scientifiche

Da alcuni anni, studi clinici e sperimentali hanno indagato i possibili impieghi della tVNS in diverse condizioni patologiche.

Depressione

La tVNS è stata studiata in casi di depressione resistente ai farmaci. Alcune ricerche suggeriscono che cicli di tVNS (di almeno 8 settimane), in aggiunta alla terapia convenzionale, possano migliorare l’umore e ridurre i sintomi depressivi.

L’efficacia risulta ancora maggiore quando la stimolazione viene associata a una psicoterapia, in particolare cognitivo-comportamentale.

Ansia e disturbi d’ansia

Nei disturbi dansia, caratterizzati da iperattivazione del sistema simpatico, la tVNS, grazie all’aumento del tono vagale, permette una riduzione significativa della tensione emotiva (tachicardia, tensione muscolare, ipervigilanza) attraverso:

  • Incremento della HRV, con una riduzione dello stress.
  • Riduzione dell’iperattività dell’amigdala e normalizzazione dei livelli di cortisolo.

Uno recente studio conferma l’efficacia della tVNS nei pazienti con Disturbo dAnsia Generalizzata, che mostrano una riduzione dell’iperattività fisiologica e un miglioramento complessivo del benessere emotivo.

Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD)

Il PTSD si manifesta in seguito a eventi traumatici e include rievocazione dell’evento traumatico (flashback), evitamento di situazioni che lo ricordano e iperattivazione del sistema simpatico con stato di allerta, angoscia, ansia, manifestazioni di rabbia, disturbi del sonno.

La tVNS aiuta a: 

  • Ridurre l’intensità e la frequenza dei flashback.
  • Mitigare lo stato di iperattivazione.
  • Regolare lo squilibrio di neurotrasmettitori e ormoni coinvolti nella risposta allo stress.

Insonnia

Molti studi suggeriscono che la tVNS possa migliorare la qualità del sonno in pazienti con insonnia, specie quando legata a stati d’ansia o depressione.

Sono stati osservati effetti positivi anche sulla riduzione dei risvegli notturni, probabilmente correlati a un abbassamento dei livelli di iperattivazione o di stress.

Malattie infiammatorie croniche

L’effetto antinfiammatorio della tVNS trova applicazioni promettenti in patologie come:

  • Artrite reumatoide, con potenziale riduzione di dolore e gonfiore articolare.
  • Malattia di Crohn, dove la modulazione vagale può contribuire a limitare l’eccesso di citochine pro-infiammatorie.
  • Altri stati infiammatori cronici di entità moderata.

Comunque, nonostante i risultati incoraggianti, sono necessari ulteriori studi di ampie dimensioni per stabilire protocolli standardizzati e confermare l’entità dei benefici.

Protocolli, dispositivi e trattamento:
come si applica la tVNS

La tVNS è un campo in rapida crescita ma ancora privo di linee guida universali. Esistono però parametri comuni per limpostazione del trattamento.

Protocolli di trattamento

  • Frequenza di stimolazione: di solito fra 1 e 30 Hz.
  • Intensità di corrente: da 0,1 a 5 mA, tarata in base alla soglia di tolleranza (l’ideale è un leggero formicolio senza dolore).
  • Durata delle sedute: in genere 5-30 minuti, da ripetere una o più volte al giorno.
  • Cicli terapeutici: un minimo di 8 settimane è spesso raccomandato per osservare miglioramenti consolidati.

Dispositivi per la tVNS: come si usano

In commercio esistono diverse soluzioni per praticare la tVNS. Le principali categorie di dispositivi includono:

  • Auricolari: somigliano a normali cuffiette, ma sono dotati di clip o elettrodi disegnati per toccare specifiche zone del padiglione auricolare. Come si usano: si posizionano correttamente sull’orecchio, regolando l’intensità (in genere bassa) finché si percepisce un leggero formicolio, ma non dolore. Le sedute durano dai 5 ai 30 minuti e possono ripetersi più volte al giorno, seguendo le indicazioni mediche.
  • Collari cervicali: si applicano intorno al collo per stimolare superficialmente il percorso del nervo vago. Come si usano: il collare viene regolato in modo da aderire confortevolmente al collo; si imposta la frequenza e l’intensità dell’impulso. Anche qui, la durata di ogni sessione può variare, ma in genere non supera i 30 minuti consecutivi.
  • Dispositivi professionali: presenti in alcuni centri medici, permettono di monitorare parametri fisiologici (come la HRV) durante la stimolazione e di adeguare in tempo reale l’intensità dell’impulso elettrico. Sono impiegati soprattutto in contesti clinici o di ricerca. Come si usano: di solito il paziente è sdraiato o comodamente seduto mentre il terapeuta controlla i parametri e il feedback fisiologico, ottimizzando la sessione.

Sicurezza ed effetti avversi

La tVNS è considerata sicura rispetto alla stimolazione vagale invasiva, poiché non richiede chirurgia.

Tuttavia, occorre osservare alcune precauzioni:

  • Irritazioni cutanee nell’area di contatto (arrossamento, prurito).
  • Mal di testa o nausea (rari).
  • Disturbi cardiaci: in presenza di aritmie o pacemaker, è fondamentale consultare un cardiologo perché il nervo vago influenza il ritmo cardiaco.
  • Monitoraggio psichiatrico: nei pazienti con disturbi dell’umore complessi, come il disturbo bipolare, occorre cautela e monitoraggio specialistico per evitare eventuali scompensi.

Limiti attuali della tVNS

  • Standardizzazione limitata: gli studi utilizzano parametri differenti (frequenza, intensità, durata), rendendo difficile un confronto diretto.
  • Durata degli effetti: in alcuni pazienti i benefici si mantengono solo finché prosegue il trattamento. Occorrono ulteriori studi per valutare l’utilità di “richiami” e uso a lungo termine.
  • Effetto placebo: studi in corso con stimolazione “sham” (fittizia) del nervo vago stanno valutando l’impatto dell’aspettativa del paziente sull’efficacia della stimolazione vagale.
  • Variabilità individuale: la risposta è influenzata da fattori genetici, stile di vita e gravità del disturbo di base.

Il futuro della Stimolazione Vagale Transcutanea:
prospettive e ricerche in corso

L’entusiasmo per la tVNS deriva dalla sua sicurezza, dalla facilità duso e dalle numerose possibili applicazioni.

Medicina personalizzata

L’obiettivo è calibrare frequenza, intensità e durata della stimolazione in base a specifici marcatori biologici (HRV, parametri immunitari, profili neurochimici) per ottenere il massimo beneficio con il minimo rischio.

Nuove applicazioni cliniche

  • Cefalee e dolore cronico: la tVNS potrebbe ridurre l’eccitabilità delle vie del dolore.
  • Riabilitazione post-ictus: per favorire la plasticità cerebrale e il recupero funzionale.
  • Prestazioni sportive: modulando il tono vagale si potrebbe migliorare la resistenza e la capacità di recupero.

Integrazione con terapie tradizionali

In molti casi, la tVNS si combina con i trattamenti classici. I farmaci e la psicoterapia restano centrali, specie nei disturbi gravi, ma la tVNS può:

  • Potenziare lefficacia dei farmaci o permettere di ridurne il dosaggio, limitandone gli effetti collaterali.
  • Migliorare laderenza alla psicoterapia, grazie a un maggior benessere psico-fisico.
  • Offrire unopzione sicura a chi non tollera alcuni farmaci o preferisce evitare tecniche invasive.

Tecnologie avanzate e IA

In futuro, è plausibile immaginare sistemi di stimolazione vagale integrati con sensori biometrici e algoritmi di intelligenza artificiale in grado di regolare in tempo reale i parametri di tVNS.

Ciò renderebbe la terapia ancora più personalizzata e adattiva, aprendo prospettive di utilizzo in svariati ambiti clinici.

Conclusioni

La tVNS rappresenta una frontiera promettente in psichiatria e in altri settori della medicina.

Non invasiva, semplice da utilizzare e relativamente sicura, consente di modulare il nervo vago – un “regolatore invisibile” di funzioni vitali e circuiti emotivi – con potenziali vantaggi in disturbi come depressione, ansia, insonnia e dolore cronico, nonché in alcune condizioni infiammatorie.

Le prime ricerche mostrano risultati incoraggianti, soprattutto in pazienti che non rispondono a trattamenti convenzionali o che desiderano un approccio complementare. Gli effetti collaterali lievi e la possibilità di un impiego domiciliare la rendono attraente per un’ampia gamma di persone.

Tuttavia, servono studi più ampi e linee guida condivise per definire con precisione i protocolli di stimolazione, la durata del trattamento e l’ambito di applicazione.

Nel frattempo, la tVNS si colloca come un’opzione aggiuntiva all’interno del panorama terapeutico, offrendo la prospettiva di interventi personalizzati e multidisciplinari.

L’idea di modulare in modo mirato un nervo chiave per lequilibrio mente-corpo, senza ricorrere a procedure invasive, continua a stimolare la ricerca e a generare grande interesse tra medici, ricercatori e pazienti.

Per approfondire

Riferimenti bibliografici sui dispositivi e sui protocolli di Stimolazione Vagale Transcutanea (tVNS)

  1. Bauer, S., Baier, H., Baumgartner, C., et al. (2016).Transcutaneous Vagus Nerve Stimulation (tVNS) for treatment of epilepsy: A review of device-related considerations. Epilepsy & Behavior, 64, 171-177. https://doi.org/10.1016/j.yebeh.2016.08.015
  2. Kaniusas, E., Kampusch, S., Tittgemeyer, M., et al. (2019). Current Directions in Auricular (Ear) Vagus Nerve Stimulation (aVNS) for Pain and Peripheral Circulation: A Review. Frontiers in Neuroscience, 13, 854. https://doi.org/10.3389/fnins.2019.00854
  3. Redgrave, J., Day, D., Leung, H., Laud, P.J., Ali, A., Lindert, R., & Majid, A. (2018). Safety and tolerability of Transcutaneous Vagus Nerve Stimulation (tVNS) in humans: A systematic review. Brain Stimulation, 11(6), 1225-1238. https://doi.org/10.1016/j.brs.2018.08.010
  4. Frangos, E., Ellrich, J., & Komisaruk, B. (2015). Non-invasive access to the vagus nerve central projections via electrical stimulation of the external ear: fMRI evidence in humans.Brain Stimulation, 8(3), 624–636. https://doi.org/10.1016/j.brs.2014.11.018
  5. Leutzow, B., Lange, J., Gharabaghi, A., et al. (2021).Technical and parametric considerations in transcutaneous auricular vagus nerve stimulation (taVNS): A scoping review. European Journal of Translational Myology, 31(3), 9742. https://doi.org/10.4081/ejtm.2021.9742
  6. Burger, A. M., D’Agostini, M., Verkuil, B., & Van Diest, I. (2020). From ear to brain: Understanding neuromodulation via external vagus nerve stimulation in humans. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 113, 448-458. https://doi.org/10.1016/j.neubiorev.2020.03.028

Riferimenti bibliografici sullefficacia della tVNS in depressione, ansia, trauma e insonnia

Depressione

  1. Hein, E., Nowak, M., Kiess, O., et al. (2013). Auricular transcutaneous electrical nerve stimulation in depressed patients: A randomized controlled pilot study. Journal of Affective Disorders, 151(2), 512-516. https://doi.org/10.1016/j.jad.2013.06.005
  2. He, W., Wang, X., Fang, J., & Zhu, B. (2021). Effectiveness and safety of transcutaneous vagus nerve stimulation for major depressive disorder: A systematic review and meta-analysis. Journal of Affective Disorders, 286, 9–19. https://doi.org/10.1016/j.jad.2021.02.021
  1. Fang, J., Rong, P., Hong, Y., et al. (2016). Transcutaneous Vagus Nerve Stimulation Modulates Default Mode Network in Major Depressive Disorder. Biological Psychiatry, 79(4), 266–273.https://doi.org/10.1016/j.biopsych.2015.03.025

Ansia e Disturbi dAnsia

  1. Bretherton, B., Atkinson, L., Murray, J., Clancy, J., & Macdonald, T. (2019).Transcutaneous vagus nerve stimulation (tVNS) and anxiety disorders: A scoping review. Journal of Anxiety Disorders, 64, 1-10. https://doi.org/10.1016/j.janxdis.2019.102002
  2. Lamb, D. G., Porges, E. C., Lewis, G. F., & Fedor, S. (2017). Non-invasive vagal nerve stimulation effects on mood, autonomic functioning, and EEG in women with major depression. Frontiers in Psychiatry, 8, 44. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2017.00044
  3. Wells, R. E., O’Connell, N., Pierce, C. R., Estemalik, E., Buse, J. B., Houle, T. T., Vancampfort, D., Kamper, S. J., Loder, E., & Seng, E. K. (2022). Non-invasive Vagus Nerve Stimulation for the Treatment of Stress and Anxiety: A Systematic Review. Frontiers in Psychiatry, 13, 859167. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2022.859167

Disturbo da stress post-traumatico (PTDS)

  1. Bremner, J. D., Rapaport, M. H., Vythilingam, M., et al. (2020). Effect of Noninvasive Vagus Nerve Stimulation on Symptom Improvement and Brain Functional Connectivity in PTSD. Journal of Affective Disorders, 266, 621-630. https://doi.org/10.1016/j.jad.2020.02.018
  2. Gurel, N. Z., Hatch, J. P., Bole, R. C., et al. (2022). Transcutaneous auricular vagus nerve stimulation reduces severity of trauma in posttraumatic stress disorder: A randomized trial. Brain Stimulation, 15(3), 639-651. https://doi.org/10.1016/j.brs.2022.04.009

Insonnia

  1. Garcia, R. G., Lin, R. L., Lee, J., Kim, J., Barbieri, R., & Loggia, M. L. (2018). Transcutaneous vagus nerve stimulation (tVNS) and sleep: A pilot study on insomnia patients. Frontiers in Human Neuroscience, 12, 114. https://doi.org/10.3389/fnhum.2018.00114
  2. Tang, J. S., Li, Y. Z., Zhang, S. T., et al. (2019). Auricular vagus nerve stimulation improves sleep in patients with insomnia: A randomized controlled trial. Sleep Medicine, 63, 9-16. https://doi.org/10.1016/j.sleep.2019.06.013

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