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Disturbi della condotta alimentare

Bulimia

Sei ossessionata dal peso e dalla forma fisica? Cibo e dieta dominano la tua vita? Inizi a mangiare e non riesci a smettere fino a quando non ti senti scoppiare?

Ti senti colpevole, depressa, angosciata dopo esserti abbuffata? Vomiti, oppure assumi lassativi o fai ore e ore di ginnastica dopo un’abbuffata per eliminare le calorie accumulate? Se la risposta è “sì”, soffri di bulimia nervosa.

Sintomi e decorso della bulimia nervosa

La bulimia nervosa esordisce generalmente nell’adolescenza o nella prima età adulta e colpisce soprattutto le donne, raramente gli uomini (rapporto uomo/donna 1/10). La vita delle bulimiche è caratterizzata da una costante lotta fra il desiderio di essere magre e la compulsione irrefrenabile ad abbuffarsi, cioè mangiare fino a scoppiare. Nonostante i tentativi di resistere, l’impulso di abbuffarsi ha sempre il sopravvento. La crisi bulimica si conclude in breve tempo (max una, due ore), ma porta all’ingestione di grandi quantità di cibo che viene assunto voracemente, senza criterio, mescolando dolce e salato, crudo e cotto. Il terrore di ingrassare a causa del gran numero di calorie ingerite scatena subito dopo ansia e sensi di colpa così marcati da indurre a liberarsi del cibo ingurgitato in genere vomitando, ma anche assumendo lassativi e/o diuretici, facendo esercizio fisico strenuo. Nei giorni successivi è tipico il ricorso al digiuno nel tentativo di dimagrire, ma questo innesca inevitabilmente un circolo vizioso che porta a nuove abbuffate, come illustrato nella figura, che si ripetono anche più volte al giorno. Non solo. IL VOMITO AUTOINDOTTO O L’ASSUNZIONE LASSATIVI E DIURETICI NON OTTIENE LO SCOPO DESIDERATO DI EVITARE DI INGRASSARE. Nella migliore delle ipotesi, vomitando ci si libera di meno del 50% delle calorie assunte, con i lassativi del 5-10% e i diuretici permettono solo di perdere liquidi e sali minerali preziosi per l’organismo senza risultati sul peso.

Nel tempo, le abbuffate e le condotte di eliminazione con la grave perdita di liquidi e sali minerali che ne consegue possono determinare:

  • Marcate fluttuazioni del peso, spesso aumento, con precoce comparsa di smagliature e lassità della cute
  • Dolore e gonfiore addominale
  • Gastrite e ulcera gastrica, reflusso gastro-esofageo
  • Ingrossamento delle ghiandole salivari
  • Carie dentaria e distruzione dello smalto
  • Mal di gola cronico e raucedine
  • Debolezza e sensazione di vertigine e svenimento
  • Anemia e disturbi elettrolitici (alterazione del sodio, potassio, cloro e calcio plasmatici)
  • Disturbi cardiovascolari, come aritmie, scompenso cardiaco, ipotensione
  • Stipsi cronica
  • Scomparsa dei cicli mestruali

Cause e fattori di rischio della bulimia nervosa

I fattori responsabili della bulimia nervosa includono:

  • Predisposizione ereditaria: avere familiari (genitori, fratelli, zii o nonni) affetti da bulimia nervosa aumenta significativamente il rischio di ammalarsi
  • Famiglia e stile di vita:
    • Genitori, soprattutto madri, opprimenti che sognano per i figli e pretendono dai figli il successo nella scuola e nella vita
    • Frequentazione di ambienti sociali in cui la magrezza è un requisito fondamentale, come scuole di ballo, palestre, agenzie di modelle
    • Eventi e fasi stressanti della vita come la pubertà, problemi scolastici, diete drastiche, traumi infantili e adolescenziali (ad esempio abusi sessuali)
  • Fattori personologici:
    • Perfezionismo estremo
    • Timidezza, sentimenti di inadeguatezza e scarsa autostima
    • Bisogno di protezione

Trattamento della bulimia nervosa

La bulimia nervosa può essere efficacemente curata solo con terapie integrate che prevedono la stretta collaborazione di psichiatri, psicologici e nutrizionisti.

La strategia terapeutica prevede:

  • Una terapia farmacologica che permetta di ridurre l’ansia, che spesso diventa terrore, associata all’abbuffata, ma anche all’ingestione di quantità anche minime di cibo dopo le abbuffate e la disperazione che segue al minimo aumento di peso.
  • Una dieta idonea che interrompa il ciclo abbuffata-condotte di eliminazione. Per ottenere questo risultato, occorre evitare il digiuno dopo l’abbuffata. Il nutrizionista può modificare le abitudini alimentari patologiche che stimolano le abbuffate, ottenendo in tal modo il GRADUALE E LENTO raggiungimento del tanto agognato “peso perfetto”.

La psicoterapia

Il percorso di psicoterapia diviene necessario nei casi di bulimia per modificare l’immagine distorta che si ha del proprio corpo; in quanto in questi pazienti c’è la tendenza a giudicare il proprio valore in funzione del peso e delle forme corporee, hanno uno scarso concetto di sé e quindi la magrezza è il principale referente per valutare se stessi. L’insicurezza e l’inadeguatezza portano le persone che soffrono di bulimia ad essere più passive, a non esporsi e quindi a mangiare per lenire un profondo senso di vuoto. La psicoterapia pertanto si muoverà a partire dall’analisi di tutte le situazioni in cui c’è stata la paura di essere giudicati, o in cui si è avuto difficoltà a proporre una propria opinione per il timore di essere rifiutati; verterà inoltre nell’affrontare il tema dell’indecisione legato alla possibilità di deludere le aspettative altrui. Il lavoro verte sull’aiutare il paziente a definirsi in modo più autonomo, ad esplicitare il proprio punto di vista senza aver paura di essere rifiutato.

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