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Disturbi d'ansia

Disturbo Ossessivo Compulsivo

Capita a tutti (e non è segno di malattia!) di controllare se la porta di casa è chiusa, di ripensare con insistenza a una persona incontrata o di rimuginare su un evento passato o futuro.

Ma quando i pensieri diventano martellanti e continui, quando le abitudini si trasformano in rituali ai quali non ci si può sottrarre e che occupano spesso l’intera giornata, allora siamo dinanzi ad una malattia disabilitante chiamata disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), caratterizzata da ossessioni e compulsioni.

“le ossessioni sono pensieri e immagini mentali assillanti, indesiderati e tormentosi. Il termine ossessione deriva dalla parola latina che significa “occupazione, assedio”. E proprio questo produce un pensiero ossessivo: vi attanaglia, vi opprime. Per quanto tentiate di allontanarlo dalla mente, non se ne va (…) ed è sempre fonte di trepidazione e di ansia. (…) Continua a insinuarsi nel vostro cervello, contro la vostra stessa volontà, nonostante lo troviate ripugnante”;

“le compulsioni sono comportamenti coatti adottati dalle persone affette da DOC nel vano tentativo di esorcizzare paure e ansie causate dalle loro ossessioni. Sebbene questi pazienti si rendano conto di solito che l’impulso a lavarsi, a controllare, a toccare certi oggetti o a ripetere numeri è ridicolo e insensato, la spinta è così forte che (…) essi si arrendono ed eseguono atti compulsivi. Purtroppo il cedimento a comportamenti assurdi tende a dare il via a un circolo vizioso: può arrecare un momentaneo sollievo, ma alla sempre maggiore adozione di comportamenti compulsivi corrisponde un intensificarsi di pensieri e idee ossessivi, che si fanno via via più assillanti e tenaci. Alla fine ci si ritrova non solo attanagliati da un’ossessione, ma anche costretti a fare i conti con un imbarazzante rituale coatto”.

Scrive Jeffrey M. Schwartz nel suo best seller “Il cervello bloccato”

Segni e sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo

Nella maggior parte dei casi il DOC si presenta con ossessioni e compulsioni, anche se alcuni soggetti possono presentare solo le une o le altre . Tipicamente, l’intensità dei sintomi e il tipo di ossessioni varia nel tempo, con fasi di peggioramento e miglioramento (purtroppo brevi) spontanei.

Si distinguono vari tipi di ossessioni e compulsioni:

  • Ossessioni di contaminazione associate a rituali di pulizia. Sono le ossessioni più frequenti e sono caratterizzate dalla paura incontrollabile dello sporco, dei germi (incluso il timore di poter contagiare altri), dei prodotti chimici (ad esempio i prodotti per la pulizia della casa) che obbliga a esasperanti rituali di pulizia della propria persona e alla disinfezione di tutto quello che viene o potrebbe essere toccato.
  • Ossessioni dubitative associate o meno a rituali di controllo. Seconde in ordine di frequenza, queste ossessioni includono:
  • il dubbio infondato di aver commesso errori nelle piccole incombenze della vita quotidiana, come pagare una bolletta o chiudere la porta di casa con conseguenti rituali di controllo (ad esempio controllare per ore che la porta di casa o il gas siano chiusi)
  • il dubbio di poter commettere azioni immorali, eticamente sbagliate o ingiuste, sacrileghe con conseguenti rituali di purificazione (ad esempio passare l’intera giornata a pregare)
  • il dubbio di poter compiere azioni aggressive (ferire, uccidere, mutilare, violentare, investire) associato all’evitamento di armi e di oggetti potenzialmente pericolosi come i coltelli di cucina oppure a complessi rituali protettivi o di controllo (scendere ripetutamente dalla macchina per controllare di non aver investito nessuno)
  • Ossessioni di esattezza e simmetria associate a rituali numerici e di ordine caratterizzate dalla necessità ordinare, allineare, contare oggetti, di ripetere parole, per ridurre l’ansia
  • Ossessioni di accumulo. Il soggetto ha la necessità di raccogliere e conservare roba inutile ed è incapace di buttare via qualcosa perché potrebbe sempre essere utile
  • Lentezza ossessiva nell’esecuzione di tutte le attività quotidiane che durano ore ed ore.

IL DOC fa il suo esordio di solito in età giovanile, a volte infantile, e colpisce in egual misura il sesso maschile e quello femminile. Il disturbo inizia spesso in modo subdolo e le ossessioni vengono tollerate a volte per anni. Purtroppo, se non curato, può assumere nel tempo un andamento cronico con fasi di parziale miglioramento o addirittura scomparsa delle ossessioni alternate a peggioramento. In quest’ultimo caso, il DOC compromette a volte in modo significativo l’attività lavorativa e le relazioni sociali e familiari, con conseguenti episodi di demoralizzazione o vera e propria depressione.

Trattamento

La terapia farmacologica

Il DOC viene prevalentemente curato con farmaci appartenenti alla categoria degli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina. L’efficacia di questi farmaci nel DOC è lenta e graduale con modico miglioramento apprezzabile dopo uno-due mesi di trattamento.

Occorrono comunque alcuni mesi di terapia per ottenere risultati consistenti e il trattamento va protratto per lunghi periodi per evitare ricadute. Dal momento che ognuno ha una risposta individuale e specifica al trattamento, non è possibile stabilire a priori quale sarà l’antidepressivo “migliore”: la terapia deve essere “personalizzata” e questo richiede la stretta collaborazione fra psichiatra che prescrive e paziente che riferisce al medico benefici ed eventuali inconvenienti della cura che sta seguendo. I farmaci utilizzati per la terapia del DOC non danno né dipendenza né assuefazione e vanno sempre sospesi gradualmente

A volte, vengono utilizzati anche farmaci chiamati neurolettici, indicati anche nel trattamento della schizofrenia, che, a dosi basse, hanno una potente azione ansiolitica, necessaria per alleviare l’ansia e l’angoscia indotte dalle ossessioni.

Le psicoterapie

La psicoterapia cognitivo comportamentale costituisce il trattamento psicoterapeutico più indicato per la cura del disturbo ossessivo compulsivo.

Terapeuta e paziente si concentrano nell’individuare i pensieri intrusivi; la modalità in cui questi vengono interpretati dal soggetto e i circoli viziosi specifici che scaturiscono dal mantenimento di questi pensieri.

In un secondo momento il focus della terapia diviene la ristrutturazione dei pensieri automatici e disfunzionali del soggetto; quali: la tendenza ad assumersi un eccessivo senso di responsabilità, l’intolleranza dell’incertezza e del rischio, il perfezionismo, l’eccessiva importanza attribuita ai pensieri e la necessità di controllare costantemente il flusso dei pensieri.

Inoltre si insegna alle persone con Disturbo Ossessivo a interpretare i pensieri intrusivi in modo meno catastrofico e a tollerare l’ansia senza mettere in atto condotte compulsive e i rituali.

La terapia integrata farmacologica e psicologica

L’associazione di farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale o interpersonale si è dimostrata significativamente più efficace della sola farmacoterapia o psicoterapia non solo nella cura del disturbo di panico ma anche nella prevenzione delle ricadute nel lungo periodo

Come aiutare una persona con disturbo ossessivo

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