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Stress e traumi

Disturbo da Stress Post Traumatico

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS) è uno fra i più complessi disturbi d’ansia. La causa scatenante è sempre ben evidente e consiste in un evento traumatico, nel quale la persona ha vissuto o assistito ad eventi che hanno comportato la morte o la minaccia per la vita propria o altrui e nel quale la persona ha sperimentato un forte paura, sentimenti di impotenza o di orrore.

Come si manifesta?

L’evento traumatico viene costantemente rivissuto dalla persona in vari modi:

  • Ricordi spiacevoli ricorrenti ed intrusivi dell’evento (es. avere sempre presente l’immagine dell’evento);
  • sognare ripetutamente l’evento;
  • agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (es. senso di rivivere l’esperienza e allucinazioni);
  • intenso disagio psicologico e intensa reattività fisiologica all’esposizione di fattori che simboleggiano o assomigliano all’evento traumatico.

La persona mette evita stimoli che sono associati al trauma e presenta un’ attenuazione della reattività generale, come:

  • sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associati al trauma;
  • sforzi per evitare attività, luoghi, persone che evocano il trauma;
  • incapacità di ricordare aspetti del trauma;
  • riduzione dell’interesse o della partecipazione alle attività significative;
  • sensazioni di distacco o estraniamento dagli altri;
  • affettività ridotta;
  • senso di diminuzione delle aspettative future.

Inoltre nella persona si manifestano sintomi come: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme.

Per poter fare diagnosi di DPTS la persona deve manifestare i sintomi da più di un mese e mostrare un’alterazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.

Nello specifico, se i sintomi durano meno di tre mesi possiamo parlare di DPTS acuto, se i sintomi durano più di tre mesi di DPTS cronico e di DPTS a esordio ritardato se l’esordio dei sintomi avviene almeno sei mesi dopo l’evento traumatico.

Le persone che presentano questo disturbo sono ad alto rischio di sviluppare patologie associate come, abuso di sostanze, di farmaci, disturbi depressivi con elevato rischio di suicidio.

Cause del disturbo post traumatico da stress

La causa del DPTS consiste nell’aver vissuto o assistito a esperienza traumatiche in cui è stata messa in pericolo la nostra o l’altrui vita. La scoperta di questo disturbo parte inizialmente dall’interesse e analisi dei traumi di guerra e successivamente è stata riconosciuta presenza del DPTS anche nei civili che sono stati esposti ad eventi traumatici.

Tra gli eventi traumatici che possono essere causa di DPTS possiamo annoverare eventi che riguardano intere comunità come: grandi disastri dei mezzi di trasporto (es. incidenti aerei, ferroviari, navali), catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche), attentati terroristici, crollo di palazzi  ed eventi traumatici che riguardano i singoli individui, come: violenze, stupro, assassinii, rapine.

Non tutte le persone che hanno avuto esperienze di eventi traumatici manifestano questo disturbo, poichè la sua insorgenza dipende anche differenze individuali che rendono alcune persone più vulnerabili ed altre più resistenti al trauma.

Molti studi hanno posto attenzione alle variabili soggettive, considerate come fattori predittivi dell’insorgenza del DPTS, facendo emergere che, fra la varie caratteristiche psicologiche, uno stile di coping (in quanto strategia di contenimento dello stress) adattivo risulta essere protettivo verso la possibile insorgenza del disturbo.

 

Come si cura

Studi recenti hanno evidenziato la Terapia Cognitivo-Comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy o CBT) come modalità d’intervento privilegiata nella gestione del DPTS. L’obiettivo del processo terapeutico è quello di rafforzare l’individuo e renderlo consapevole dei propri schemi coscienti, dei propri meccanismi di pensiero e dei propri pensieri disfunzionali. In altre parole, l’obiettivo è quello di rafforzare le potenzialità stesse dell’individuo.

In generale la CBT si propone di esplorare l’esperienza traumatica nel momento in cui la persona possiede le risorse per far fronte ai ricordi traumatici e per gestire la forte emotività che può emergere durante il percorso. In tal senso, risultano degne di nota per il contenimento dei sintomi legati al DPTS le Terapie Cognitivo Comportamentali Focalizzate sul Trauma (Trauma-Focused Cognitive Behavioural Therapy, TFCB), che si avvalgono di tecniche come l’esposizione per immagini, l’esposizione in vivo e la ristrutturazione cognitiva.

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